Mete estive, scontate e turistiche per eccellenza, Atene e Santorini rimangono una garanzia qualora si voglia intraprendere una settimana all’insegna del relax e del buon cibo.
Approdiamo ad Atene in una calda serata di luglio, una bella città, leggermente trascurata e probabilmente sconvolta dalla profonda crisi economica che affligge il paese da anni.
La mattina seguente decidiamo di visitare il monumento simbolo della città: il Partenone, posto su un’altura, domina tutta il paesaggio che si estende nei toni del bianco, variegato solamente dal verde che si staglia a contrasto. Affascinante è sicuramente la profonda atmosfera, imperniata di storia e il blu quasi ceruleo del cielo, che si mescola al bianco etereo delle meravigliose colonne doriche.
Pranziamo in una deliziosa taverna tipica e continuiamo la passeggiata lungo il dedalo di vie circostanti il Partenone, ricche di colore e di negozi dove si possono acquistare i prodotti a base di olio di oliva, dal portentoso potere idratante.
La sera, con il record di 33 minuti di volo, arriviamo a Santorini in un aereoporto che richiede le munizioni di rosari in vari colori al polso.
Alloggiamo a Perissa, attigui alla bella spiaggia prossima alle pareti rocciose grigie così presenti nel paesaggio dell’isola.
Oia e Thira sono sicuramente le cittadine a picco sul mare più instagrammate di sempre, ma dietro la patina dorata si nascondono tanti scorci decisamente più suggestivi e angoli in cui non si viene sommersi dai turisti per godere del tipico tramonto mozzafiato che offre l’isola.
Il giro in macchina è d’obbligo poiché permette di raggiungere la meravigliosa vista dal faro e un paese, che a nostro modesto parere, è uno dei più caratteristici e lontani dal carattere modaiolo dell’isola, Pyrgos, adagiato nell’entroterra e di una bellezza così sincera e poco artefatta.
Lasciamo l’isola con la bellezza nel cuore ma con un velo di malinconia laddóve l’intervento dell’uomo ha calcato, in maniera radicale il fascino selvaggio di un’isola, in cui c’è un bisogno urgente di porre un limite ai numerosi arrivi giornalieri.