Complice un economico volo Ryanair abbiamo colto l’occasione di poter raggiungere la magnifica Giordania, terra storicamente valida, associata ad un deserto roccioso dal fascino armonico, che la rendono una meta privilegiata dai backpacker di tutto il globo.
L’arrivo ad Aqaba si presenta singolare poichè una moderna città dagli echi vagamente arabeggianti è sovrastata dalla presenza della parte antica, una baraccopoli abitata perlopiù da bambini che chiedono l’elemosina ed animali morti dissipati ai bordi delle strade.
Alloggiamo all’Intercontinental, uno dei pochi hotel provvisto di spiaggia privata che ci permette un veloce bagno nonostante sia imminente l’inizio di dicembre. La formula è simile a quella della tanto rinomata e vicina Sharm el-Sheikh: hotel extralusso, sabbia bianca e tramonti mozzafiato.
La sera, una cena tipica nel centro ci consente di visitare una città ancora impreparata ad accogliere il turismo di massa, lenta, indolente a tratti pigra come le località calde del Medio Oriente.
Tutt’altra pasta la visita del deserto del Wadi Rum, zona desertica e rocciosa, patrimonio dell’ Unesco dal 2011. Dotata di una bellezza capace di mozzare il fiato è sicuramente uno dei paesaggi più belli che si possano ammirare nella vita, complessi canyon sono lo scenario dell’ habitat di alcune specie di fauna e flora rare ed endemiche come l’orice d’Arabia.
Nel percorso del tour in Jeep c’è la possibilità di apprezzare i geroglifici risalenti a insediamenti umani dei tempi preistorici, sino a quelli più dettagliati del popolo dei Nabatei. Il Wadi Rum è una tappa fondamentale nel viaggio in Giordania poichè dona, attraverso le molteplici striature delle montagne sabbiose, scorci di particolare unicità e tramonti stupefacenti.