L’avventura in Marocco prosegue con la visita di due mete altrettanto affascinanti: Meknes e Marrakech.
Due città agli antipodi; tradizionale, di una bellezza scarsamente artefatta Meknes; cosmopolita, arabeggiante e turistica quasi fino allo stremo Marrakech.
Giungiamo a Meknes e rimaniamo colpiti dalla meravigliosa porta Bab Mansour Laleuj, posta nelle piazza principale, riccamente adornata da decorazioni geometriche, iscrizioni devozionali e colonne in pregiato marmo. Il suq è un trionfo di colori e profumi, quasi esclusivamente frequentato da marocchini, possiede una particolarità: ogni via è riservata ad un mestiere indi per cui possiamo ammirare strade dove si lavora il legno, altre in cui si cuciono kaftani tradizionali ed altre in cui si commerciano spezie e profumi.
La mattina seguente partiamo alla volta della rinomata Marrakech, l’ingresso in città è sicuramente una conferma, al contrario delle mete precedentemente visitate, dove il colore predominante era il verde della lussureggiante vegetazione, qui si può ammirare il colore della terra sabbiosa interrotto solo dalle altissime palme che incrociano il blu indescrivibile del cielo.
Marrakech è meravigliosa, colorata e così consuetamente mediorientale. Le sue architetture ocra si mischiano con le tramature dei tappeti appesi su di esse, col rumore dei suoi chiassosi abitanti e con gli odori, a volte sgradevoli, della carne appesa sopra i pesanti banconi in marmo dei macellai.
Una visita sicuramente interessante è da riservare ai giardini realizzati dal pittore francese Jacques Majorelle, inventore dell’omonimo blu, una tonalità a metà strada tra l’oltremare e il cobalto, di un’intensità straordinaria e con cui dipinse la villa che si trova all’interno del parco. Lo stilista Yves Saint Laurent ha successivamente acquistato la villa, cosicchè divenne nel corso degli anni, dopo la sua morte, una rinomata attrazione turistica
Il centro vitale della città è piazza Jamaa el Fna che cambia radicalmente aspetto in base alla luce poichè durante il giorno è un enorme mercato a cielo aperto mentre la sera, tramite velocissimi accorgimenti diviene un ciclopico ristorante di cucina tradizionale.
Questo viaggio ci ha regalato l’ennesima certezza del fascino dei paesaggi mediorientali, della bellezza della natura a metà strada tra vegetazione desertica e mediterranea.