Qualora vi aspettaste una città sconvolgentemente bella, credo che Sofia non faccia per voi; nel caso in cui ricerchiate, invece, piccole sfumature e paesaggi rassicuranti è certamente quello che più si addice al vostro caso.
Ho avuto la fortuna di visitare per tre volte la Bulgaria, comprese le aree nell’entroterra come Veliko Tărnovo e Arbanasi, villaggi dal fascino medievale, addolciti da meravigliose chiese ortodosse del XVII e XVII secolo.
Sofia è una città discutibilmente bella ma che trasuda un influsso vagamente orientale, dovuto forse alla dominazione turca terminata solamente nel 1878. Moschee, chiese cristiane ortodosse e sinagoghe si intrecciano nelle vie della città facendo intuire allo spettatore la molteplicità di dominazioni a cui è stato sottoposto il territorio.
Tappa irrinunciabile è la Cattedrale di Aleksandăr Nevski, dal chiaro stile neo-bizantino e quella di San Giorgio, edificio religioso di epoca paleocristiana dal caratteristico colore rosso donatagli dal laterizio.
Il cibo è certamente un buon motivo per visitare questo paese dell’est ancora poco sfruttato turisticamente. Zuppe, formaggi e dolci davvero zuccherini come il baklava (di derivazione turca), sono le portate che più abbiamo apprezzato.
Sofia è una città che va esaminata, va apprezzata per i piccoli scorci dal gusto orientale, va gustata attraverso le sue paricolari pietanze senza ricercare un fascino sconvolgente che ahimè non possiede.