Ci sono città non particolarmente coinvolgenti, quasi anonime ma che per qualche inspiegabile motivo, dovuto forse ad un’anima che va captata con più sensibilità, rapiscono immediatamente la nostra attenzione. Eindhoven si palesa subito come una cittadina quasi “adespota” ma che è provvista di una propria personalità, che trasuda ordine e compostezza e che fa sentire a proprio agio chi ha la possibilità di visitarla.
Approdiamo in un caldo pomeriggio di giugno e sin da subito veniamo ghermiti dalla Stratumseind, la colorata via costeggiata da locali dall’aria leggermente bohémien, da classici pub irlandesi e da variopinte gallerie d’arte. Rimaniamo colpiti positivamente dall’opera del nostro connazionale Massimiliano Fuksas, denominata “De Blob” che funge da entrata del centro commerciale ‘De Admirant’, una fitta rete di acciaio e vetro che forma una virgola che sembra sfidare la forza di gravità.
Imperdibile Piazza Markt e la Chiesa di Santa Caterina di chiaro stampo gotico, qui ogni sabato si tiene un grande mercato dove si possono acquistare oggetti e prodotti alimentari tipici.
L’anima della città, ancorata ad idee di design piuttosto innovative, rendono facile la fruizione dell’opera “Flying Pins”, ideata Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen consiste in una serie di birilli dipinti da un vivace giallo alti quasi 8 metri.
Una sorpresa, una bella città dove l’atmosfera che si respira è in continua proiezione col futuro, è giovane e positiva; Eindhoven è tutto ciò e molto altro.