Yerevan

Immaginare l’Armenia come un paese lontano da standard europei e al di fuori della nostra comfort zone è del tutto errato. Prima di approdare a Yerevan le nostre sensazioni erano contrastanti, immaginavamo un contesto arretrato, una città tipicamente sovietica, cupa e trasudante grigiore. In realtà sin da subito abbiamo captato l’anima armena, moderna e con un fascino tipicamente europeo.

La “Cascada” è la principale attrazione, una lunga scalinata in marmo da cui si gode una vista a 360° e che nasconde al suo interno un moderno museo di arte contemporanea che custodisce, fra l’altro, un’area dedicata al cantante armeno Charles Aznavour. Ai piedi di questa monumentale opera, troviamo delle meravigliose statue di Botero intervallate da giardini sapientemente curati.

Un’appuntamento serale imperdibile è quello che vede protagonisti i locali attorno alla piazza della Repubblica, adornata da magiche fontane, sincronizzate con musica e luci colorate. Ristoranti eleganti, locande tipiche e bar dall’aria contemporanea nelle immediate vicinanze, fanno della città una meta ambita per la vita notturna.

Emozionante la visita al monumento dedicato al genocidio armeno, una lunga lastra di terra interrotta dal una stele alta 44 metri ed accanto dodici piastre inclinate, rivestite di pietra compongono un cerchio al centro del quale, arde la fiamma eterna in ricordo delle vittime. Al di sotto, il museo in cui sono esposti documenti storici ed alcune fotografie. Un momento di riflessione, toccante al solo ricordo dei moltissimi bambini uccisi a furia di stenti.

Yerevan è una città che sorprende, sorprende per la vita notturna e per i locali alla moda, sorprende per la sua voglia di assomigliare alle grandi metropoli europee, sorprende per il misto di etnie e per la semplicità in cui nella stessa via si può scorgere una meravigliosa moschea come quella blu o una chiesa ortodossa millenaria.

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