Vi è mai capitato di scendere dal mezzo con cui avete viaggiato, guardarvi attorno e dire: “ma come diavolo mi è venuto in mente di venire sin qui?!”. Beh, appena scesi dal bus che ci ha condotti a Prizren, in Kosovo, l’abbiamo creduto per una frazione di secondo.
Tre ore di viaggio da Tirana, una frontiera non proprio agevole per i controlli in atto dovuti al Covid-19, scendiamo in questa cittadina e non cogliamo subitaneamente l’essenza. Una lunga strada ci ha condotti in centro, dove però ci siamo immediatamente ricreduti e dove almeno per me, è scattata una scintilla che, nonostante la settimana trascorsa da allora, non accenna a scadere. Un amore davvero travolgente, per questo Stato che è soltanto in parte riconosciuto dall’Europa e che si è autoproclamato indipendente dalla Serbia solamente nel 2008.
Prizren è bellissima, un mix ineguagliabile della vicina Bulgaria con un tocco turco, una fusione tra un paesaggio tipicamente balcanico ed un’impronta europea all’avanguardia.
Probabilmente questa varietà di scenari è dovuta alle passate dominazioni del territorio, ciò che però salta all’occhio è questa irrefrenabile voglia del popolo kosovaro di accogliere quel poco, pochissimo turismo presente in Kosovo. Il paese è in maggioranza musulmano sunnita e questo esplica le moltissime moschee, fra tutte la Sinan Pasha Mosque con al suo interno meravigliose decorazioni, che si dichiara da subito l’attrazione principale della città. Nella piazza dove si trova la moschea, se alziamo gli occhi, troviamo l’imponente fortezza di Prizren dove salendo, si gode di un’ottima vista sulla città.
Per il pranzo, il quartiere Shatërvan, si palesa come il punto più appetibile, perchè circondato da locali alla moda, dove si può mangiare divinamente spendendo davvero poco. La caratteristica di Prizren è sicuramente la presenza di questi piccoli ponti che attraversano un gracile fiumiciattolo, diverso l’uno dall’altro e da cui si godono prospettive ogni volta diverse ed inedite. Posso risultare ripetitiva a volte ma Prizren è una sorpresa inaspettata e bellissima, amore al secondo sguardo. Il momento del richiamo pomeridiano alla preghiera dalla moschea, con gli occhi pieni di bellezza regalatoci dal Kosovo rimane uno dei ricordi più belli di questi 2020 appena iniziato.