Chi mi legge da qualche tempo è a conoscenza del mio grande amore per il Kosovo, una terra scoperta per caso a ridosso della pandemia, che mi ha lasciato sensazioni davvero piacevoli.
Nel viaggio precedente avevo visitato la meravigliosa Prizren, rimanendo affascinata dalla commistione delle architetture di stampo sovietico in netto contrasto con i numerosi minareti, di un popolo che vede la percentuale della popolazione islamica al 98%.
Questa volta ho optato per la capitale Pristina, sicuramente meno bella esteticamente parlando, ma davvero molto affascinante dal punto di vista culturale.
Pensare che nemmeno vent’anni fa il Kosovo era impegnato in una guerra sanguinaria è davvero di difficile comprensione, visto il suo popolo sorridente e accogliente.
Pristina è una città particolare, non bella al primo sguardo ma che sa regalare scorci davvero curiosi come quelli della Biblioteca Nazionale, edificio dal design eccentrico.
Interessante la via principale dello shopping “Bulevardi Nënë Tereza”; credo però che ciò che conquisti maggiormente sia l’atmosfera rilassata, i locali alla moda e la voglia del popolo kosovaro di accogliere i turisti con educazione e gioia.
Tutt’altro genere di sensazioni mi ha donato Podgorica, capitale del Montenegro. Cittadina immersa nel verde con diverse attrazioni ma che almeno secondo il mio parere, non riesce ad esser affascinante ed incisiva.
Molto bella la Cattedrale della Resurrezione di recente costruzione e la Torre dell’Orologio di epoca ottomana, uno dei pochi monumenti sopravvissuti ai duri bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Il popolo montenegrino non brilla per ospitalità ma i locali in città sono davvero particolari ed accoglienti e permettono di gustare la cucina locale.
Se per il Kosovo è scattato subito l’innamoramento, per quanto riguarda la capitale montenegrina non è stato amore a prima vista, ma son sicura del fatto che il paese possa nascondere tesori preziosi come nel caso di Budva e Kotor.