Ci sono città che più di altre riescono ad esprimere la proprio essenza anche all’occhio più distratto, ad irretire i sensi senza disporre di una bellezza sconcertante e ad interessare anche chi è solamente di passaggio.
Belgrado e Sarajevo rappresentano in toto quest’essenza, due bellezze opposte che hanno saputo rapire il mio cuore senza riserve.
Arrivo a Belgrado in una piacevole serata di novembre e il breve soggiorno si apre nella meravigliosa piazza Nikola Pašić, primo ministro serbo a cui è dedicata la pantagruelica statua posizionata al centro dello spiazzo.
Da cui si dirama una delle strade principali della città “Ulica Knez Mihailova”, raffinata via dello shopping circondata da aggraziati caffè e ristoranti.
La mattinata incomincia con la visita della Fortezza di Belgrado, opera fortificata risalente al 279 a.C. e da cui si gode una vista mozzafiato sul fiume Sava.
La cosa che mi ha colpito maggiormente è la türbe di Damat Ali Pascià, esempio di architettura islamica e luogo di sepoltura del Gran Visir dell’impero ottomano.
Il giro continua nel quartiere bohémien di Belgrado, “Skadarlija” dove si respira un’atmosfera rilassata e dove forse, senza le limitazioni imposte dal Covid, si può ammirare il clima disteso sorseggiando degli ottimi drink.
Immancabile un salto al Tempio di San Sava, la più grande chiesa ortodossa al mondo, un edificio davvero imponente al cui interno un’esplosione di oro e marmi regala una visuale davvero suggestiva, unica come solo i templi ortodossi sanno regalarci.
Lascio Belgrado appagata negli occhi e nello spirito, incupita però dalla povertà di un paese che è uscito dalla guerra solo un ventennio or sono.
Per chi come me è innamorato perso di Istanbul, Sarajevo è un’ottimo compromesso per respirarne un pò l’atmosfera più vicini a casa.
L’arrivo in questa città è forse uno dei ricordi di viaggio che custodirò con me per sempre: una distesa di luci dall’andamento ondulatorio, quasi a simulare un’immenso presepe.
Il suo centro storico è un delizioso bazar costeggiato da tantissime moschee e colorate botteghe in cui si può sorseggiare ottimo caffè turco, bevanda inserita fra i Patrimoni dell’Unesco.
Il Ponte Latino è certamente uno dei luoghi più importanti della storia mondiale, dove però qualora si passasse accanto senza saperne la storia, non se ne rimarrebbe colpiti.
E’ qui che Gavrilo Princip il 28 giugno 2914 ha ucciso l’Arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie.
Potrei elencarvi moltissime attrazioni di questa città ma la verità è che ho ammirato soprattutto il clima, quell’aria così orientale ed inedita in Europa, il calore umano che solo chi ha sofferto nell’imminente può donarti.