Il recente conflitto tra Ucraina e Russia ha scoperchiato un vaso di Pandora. L’est è senza alcun dubbio la zona più instabile politicamente a livello europeo ma c’è un territorio che più di altri è ancora in bilico: quello del Nagorno Karabakh.
Una regione senza sbocco sul mare sita nel Caucaso meridionale e apparentemente poco appetibile. Eppure un violento conflitto mina la serenità del popolo da oltre trent’anni.
Da una parte c’è l’Armenia, amica fidata della Russia e dall’altra c’è l’Azerbaijan che strizza l’occhio alla Turchia. Tale territorio, governato dalla Repubblica dell’Artsakh, risulta conteso poiché è riconosciuto a livello internazionale come parte dell’Azerbaijan, ma presenta una maggioranza etnica armena: questa guerra assume anche le sfumature di un conflitto etnico e territoriale, poiché sia Baku, la capitale dell’Azerbaijan, che Erevan, la capitale dell’Armenia, rivendicano la sovranità su quest’area.
Difficile comprendere gli sviluppi che si sono succeduti nel corso dei decenni. Quel che è certa, è la crisi umanitaria che affligge questa zona della terra: si stima infatti che questo conflitto abbia provocato tra i 25.000 e i 35.000 morti e centinaia di migliaia di profughi e sfollati. Si palesa ad oggi come una delle zone più povere in territorio caucasico ed è veramente impensabile avvicinarla a degli standard europei.
La quasi totalità del popolo azero ha abbandonato la zona e dopo gli ultimi disordini avvenuti a novembre 2020 è difficile prevedere scenari futuri che possano comprendere la risoluzione del conflitto. Il 9 novembre 2020, il premier armeno Nikol Pashinyan ha annunciato con un post su Facebook la firma di un accordo trilaterale per un cessate il fuoco totale con l’Azerbaijan, siglato da Armenia, Azerbaijan e Russia (con il ruolo di negoziatore).
La decisione di giungere a questa “dolorosa intesa”, secondo le parole del leader armeno, sembra essere motivata dal desiderio di porre fine a ulteriori massacri delle truppe armene nel Nagorno Karabakh. Questo assopimento potrebbe risultare momentaneo e in futuro il Nagorno Karabakh potrebbe essere di nuovo al centro di conflitti e contendimenti.