Se c’è una meta ingiustamente esclusa dalla maggioranza del turismo di massa negli ultimi anni, questa è la Tunisia. Paese dalla bellezza dirompente, echi della storia romana si mescolano con il fascino mediorientale, mantenendo un’identità che pochi paesi hanno saputo perdurare. Ho avuto la fortuna di poter visitare varie mete prima degli sconvolgenti attacchi terroristici del 2015, in un clima certamente più consono e disteso. Il primo viaggio risale al 2005 e approdando a Tunisi ho notato sin da subito una bella città, piena di vitalità, guarnita dai tradizionali suq e dall’imponente Medina, dove è veramente facile perdersi, soggiogati dai colori e dai profumi. Tappa immancabile è il Museo del Bardo, la più antica raccolta d’arte del mondo arabo e dell’Africa. Moltissimi i mosaici romani, intervallati da un numero considerevole di statue di un’ottima fattura, principalmente risalenti a personaggi mitologici.
Spostandosi a nord-est dalla capitale, troviamo la vera punta di diamante del paese: Cartagine. Territorio dall’immensa valenza storica, culturale ed artistica, dove adagiati sulle coste tunisine troviamo le Terme di Antonino, conservate in maniera ottimale, il Teatro romano di Cartagine e moltissime altre attrazioni che sottolineano un passato glorioso e l’esigenza di preservare una tale ricchezza artistica.
Altra meta davvero valida, a pochi chilometri da Tunisi, è il delizioso borgo di Sidi Bou Said, città di artisti, che ha davvero molte assonanze con l’isola greca di Santorini. Il bianco e il blu i colori preponderanti, a picco su un mare dalle cromie che spaziano dall’avio, all’indaco sino al verde acqua. Stretti vicoli, adornati da bouganville, nascondono deliziose botteghe dove fare shopping e raffinati caffè dove degustare il tipico tè alla menta.
Impossibile non menzionare, la nota Hammamet, cittadina sul mare dal tipico colore bianco che vanta spiagge meravigliose, la tipica medina ed una movimentata vita notturna. Sicuramente, qualora gli abitanti del posto capissero che siete italiani, vi trascinerebbero all’interno del cimitero cittadino dove, su una distesa immensa di lapidi, si percepisce l’unica ricoperta di rose rosse, quella del nostro connazionale esiliato Bettino Craxi.
Qualora invece cercaste una posto dove poter semplicemente rilassarvi, Djerba è ciò che fa per voi. Un altro viaggio compiuto dopo qualche anno, mi ha permesso di ammirare le meravigliose spiagge dell’isola, sabbia bianca, acqua cristallina, palme da dattero, probabilmente immagino il paradiso proprio così. Djerba è un’isola, collegata da un ponte al continente africano, ed è un ottimo punto di partenza per visitare il deserto del Sahara. Moltissime le oasi a poca distanza, dove si possono contemplare, alcuni tra i punti più belli dell’intero deserto nordafricano. Per me, grandissima appassionata di terre desertiche, Tozeur con il suo palmeto tra i più estesi al mondo, è una tappa davvero irrinunciabile.
L’isola di Djerba è anche il punto di partenza per un’escursione davvero interessante: quella sull’isola dei fenicotteri rosa. Una semplice lingua di sabbia bianca contrasta un mare blu acceso, si può arrivare solamente tramite imbarcazioni tipiche in legno, qui si assapora la natura in maniera davvero esaustiva, in un luogo dove sembra che l’uomo non sia mai veramente passato.
In questi due anni trascorsi vi ho parlato di moltissimi paesi, belli e meno belli, ricchi artisticamente o paesaggisticamente, la Tunisia resta però un paradiso che ha bisogno urgente di turismo poichè il principale PIL del paese si basa su questo e perchè a pochi chilometri da casa nostra c’è una varietà di paesaggi davvero smodata e di una bellezza davvero indescrivibile.