Londra come una tra le capitali europee più visitate, risulta una città difficile da esplicare. Città molto estesa e con una miriade di attività interessanti da compiere, mi ha sorpresa per il clima settembrino caldo, soleggiato e leggermente umido. Visitarla in emergenza covid, è da un lato una fortuna, dall’altro una sventura.
I numerosi parchi disseminati in città, sono una vera delizia per vista e udito, morbidi scoiattoli ti balzano accanto e la brezza leggera sfiora le foglie, in un accennato autunno, che almeno per quest’anno, non vuole proprio palesarsi. Raccontare di cosa sia possibile fare a Londra, risulterebbe davvero una lista tediosa e dozzinale, perciò preferisco addentrarmi nelle sensazioni che ho percepito.
Prendere quei deliziosi autobus rossi, simbolo della città e raggiungere le varie attrazioni è sicuramente un modo consono di gustare la città da un punto di vista privilegiato, ammorbata dall’intenso traffico ma così viva da sembrare a volte, il centro del mondo. Spulciare pezzi interessanti, nel mio caso di antiquariato, da comperare a Camden Town è un’attività piacevole soprattutto se si viene sorpresi improvvisamente dalla tipica pioggerella londinese.
Un capitolo a parte andrebbe aperto nei confronti dei numerosi musei londinesi che custodiscono gran parte del patrimonio artistico culturale mondiale. Visite essenziali qualora siate appassionati d’arte poichè viste le innumerevoli strutture presenti, si può spaziare da reperti archeologici sino all’epoca contemporanea.
Non menzionerò i classici giri turistici come Tower Bridge, l’Abbazia di Westminster o Buckingham Palace perchè è chiaro che qualora si volessero passare dei giorni in questa splendida città è sin troppo scontato consigliare di recarsi in determinati luoghi.
Ciò che è mi ha maggiormente sorpreso però, è l’atmosfera che aleggia nella città, un luogo pregno di storia dove la multiculturalità ha saputo compenetrare nella quotidianità, dove si può assaporare sia l’Occidente sia l’Oriente, dove sembra che tutto il mondo si rechi, almeno una volta nella vita.
Una gita di due giorni ad una distanza ragionevole da Londra, è certamente Brighton.
Cittadina dalla colorata vita mondana adagiata sulla costa meridionale dell’Inghilterra, è un’ambita meta turistica per i britanici. Il simbolo della città, il Brighton Pier è ad oggi uno dei pochi moli balneari d’epoca vittoriana ancora degnamente conservato. Questa lunga piattaforma poggiata sul mare è spesso avvolta dalle altissime onde e dalla tipica nebbia inglese.
Il punto di diamante di Brighton è senza alcun ombra di dubbio il Royal Pavilion, edificio costruito a cavallo tra il 1787 ed il 1820 come residenza per il Principe del Galles. Di chiara ispirazione orientale, è stato ideato sulla base di stampe orientali dell’epoca poichè sappiamo con certezza che Giorgio IV non era mai stato davvero in Oriente. Edificio di una bellezza sfolgorante in netto contrasto con l’architettura circostante, ci regala visioni asiatiche, di un Oriente davvero davvero molto distante.
Tappa essenziale a mio vedere, per una città di una particolarità inaspettata, dove però respirare quella decadenza a tratti romantica che solo le città di mare del Nord Europa, sanno regalarci.