Raccontare di un posto che non ci è piaciuto, è sempre più difficile.
In agosto, complice la difficoltà negli spostamenti aerei, abbiamo optato per un tour nei Paesi Baltici. Arriviamo a Tallinn in serata e rimaniamo subito affascinati dalla luce del crepuscolo nonostante siano ormai passate le 10.
La capitale estone è forse la più caratteristica delle tre, con una propria singolarità e una propria particolarità. Irrinunciabile è la visita all’Aleksandr Nevskij Katedraal che si trova a Toompea, nella parte alta della città. Con un’estetica molto simile alle chiese moscovite, le cupole a cipolla si stagliano nel cielo limpido e ci ricordano quanto fossimo effettivamente vicini ad una Russia ormai irraggiungibile dopo l’inizio del conflitto con l’Ucraina.
Per me, così amante del caos mediorientale, dei suoi odori e sapori, la precisione e pulizia di questa città mi ha quasi disturbata. Un’esperienza singolare è stata però il pranzo a III Dragon, locanda tipica in centro dove abbiamo mangiato una zuppa squisita servendoci da soli, senza posate e immersi in un’atmosfera medievale.
Dopo due giorni, spostandoci con un bus, ci siamo recati a Riga e subito sono stata bloccata da un’influenza fortissima che mi ha costretta a letto. Prima però ho avuto la fortuna di ammirare la Casa delle Teste Nere, edificio di origine medievale adagiato nel centro storico. Le viuzze così finemente curate mi hanno permesso di apprezzare una città bella ma che non ha saputo, in quel breve lasso di tempo, conquistarmi.
Una visita essenziale è quella al quartiere Art Nouveau, che con le sue cromie decise e la sua ridondanza nella decorazione, si palesa come una realtà davvero unica nel suo genere.
Ultima tappa di questo tour è stata la città di Vilnius, capitale della Lituania. La meno nota tra le tre per la sua bellezza ma che nasconde delle piccole soprese. La Chiesa di Sant’Anna, patrimonio dell’UNESCO, è un chiaro esempio di gotico fiammeggiante e per me, disabituata a questo tipo di estetica, è stata davvero una visione interessante.
Per chi è amante dei territori non riconosciuti, c’è la Repubblica di Užupis, quartiere collegato al centro cittadino con un ponte. La sua particolarità è senz’ombra di dubbio la sua Costituzione: un insieme di tavole scritte in moltissime lingue e dove si evince l’anima artista del luogo.
Il 16esimo punto è forse quello che ho ammirato di più: TUTTI HANNO DIRITTO DI ESSERE FELICI. Ed è proprio questo che inseguiamo viaggiando. Inseguiamo la felicità. Quella felicità che solo la libertà sa regalare.